Retromarcia della Sindaca Cittadin sul Centro di accoglienza
Domenica scorsa una testata locale ha aperto l’edizione del giorno con la notizia che l’ex complesso dei Frati Cappuccini, in centro città, è stato riconvertito a Centro di accoglienza per i rifugiati.
Il giorno successivo, la Sindaca Cittadin, intervistata sulla questione, ci aveva sorpreso con parole di grande apertura: “Rovigo vuole essere una città accogliente”, “Ci auguriamo che la situazione possa essere gestita da una Rovigo accogliente” e ancora “Siamo disponibili ad accogliere tutte le persone che vogliano vivere a Rovigo rispettando le regole della nostra comunità e del nostro Paese, con l’augurio che possano portare un contributo anche lavorativo, e di integrazione, positivo”.
E ora, dopo le parole di apertura e tolleranza, si risveglia nella sua veste meloniana e grida allo scandalo, verosimilmente perché riportata all’ordine da chi davvero comanda questa amministrazione?
Non che ci aspettassimo molto di più da chi evidentemente segue un copione scritto da altri e si presta a dire da un palco amenità come “nella mia scuola si insegna Dante” (in tutte le scuole d’Italia si insegna Dante, e un dirigente scolastico dovrebbe saperlo) solo per non affrontare i problemi seriamente e prendere voti “di pancia”, ma così presto e così sfacciatamente davvero non lo avremmo pensato.
Cara Sindaca Cittadin, amministrare una comunità è cosa seria e complicata, e necessita di doti non comuni: non si amministra con il populismo, lo spritz e gli slogan, servono competenze, studio costante e determinazione sufficiente per difendere le proprie scelte, anche quando sono impopolari, anche quando gli “alleati” battono i pugni sul tavolo e cercano di condizionarti.
Egregia Sindaca, la sua città si augura che la pausa ferragostana la induca a una profonda riflessione. Il tempo dei festeggiamenti è finito, ora è il momento di lavorare e dimostrare le sue capacità.