Comunicato stampa del 7/8/2024

Retromarcia della Sindaca Cittadin sul Centro di accoglienza

Domenica scorsa una testata locale ha aperto l’edizione del giorno con la notizia che l’ex complesso dei Frati Cappuccini, in centro città, è stato riconvertito a Centro di accoglienza per i rifugiati.
Il giorno successivo, la Sindaca Cittadin, intervistata sulla questione,  ci aveva sorpreso con parole di grande apertura: “Rovigo vuole essere una città accogliente”,  “Ci auguriamo che la situazione possa essere gestita da una Rovigo accogliente” e ancora “Siamo disponibili ad accogliere tutte le persone che vogliano vivere a Rovigo rispettando le regole della nostra comunità e del nostro Paese, con l’augurio che possano portare un contributo anche lavorativo, e di integrazione, positivo”.

E’ invece notizia di mercoledì che la Sindaca ha cambiato idea “In maggioranza si è convenuto di fare una richiesta alla Prefettura, che speriamo possa essere ascoltata, di cambiare il luogo di soggiorno dei rifugiati”… Il motivo di questo repentino ripensamento? Una riunione tenutasi lunedì sera con la sua maggioranza, notoriamente di destra o centro destra, che evidentemente non condivide questa posizione (è di questi giorni la notizia dei presidi di protesta organizzati da Forza Nuova contro l’arrivo di ben otto rifugiati in un Comune limitrofo).

Al di là del merito della questione, che sicuramente necessita di approfondimento, sappiamo che la situazione era nota alla prima cittadina fin  dal suo insediamento, come da lei stessa orgogliosamente dichiarato alla stampa, quindi una domanda sorge spontanea: in un mese e mezzo la Sindaca non ha sentito la necessità di informare non solo i suoi concittadini (contrariamente a quanto ripetutamente affermato in campagna elettorale) ma neppure la sua maggioranza?
E ora, dopo le parole di apertura e tolleranza, si risveglia nella sua veste meloniana e grida allo scandalo, verosimilmente perché riportata all’ordine da chi davvero comanda questa amministrazione?

Non che ci aspettassimo molto di più da chi evidentemente  segue un copione scritto da altri e si presta a dire da un palco amenità come “nella mia scuola si insegna Dante” (in tutte le scuole d’Italia si insegna Dante,  e un dirigente scolastico dovrebbe saperlo) solo per non affrontare i problemi seriamente e prendere voti “di pancia”, ma così presto e così sfacciatamente davvero non lo avremmo pensato.
Cara Sindaca Cittadin, amministrare una comunità è cosa seria e complicata, e necessita di doti non comuni: non si amministra  con il populismo, lo spritz e gli slogan, servono competenze, studio costante e determinazione sufficiente per difendere le proprie scelte, anche quando sono impopolari, anche quando gli “alleati” battono i pugni sul tavolo e cercano di condizionarti.

Ora, questa sua clamorosa retromarcia mette in imbarazzo un’intera comunità. E non è la prima: qualcosa di analogo è accaduto  durante l’ultimo consiglio comunale, quando la sua stessa maggioranza è insorta contro il taglio ai fondi per il Centro Antiviolenza. Cambiare la narrazione non è servito, chi c’era, e chi ha ascoltato, sa.

Egregia Sindaca, la  sua città si augura che la pausa ferragostana la induca a una profonda riflessione. Il tempo dei festeggiamenti è finito, ora è il momento di lavorare e dimostrare le sue capacità.