Associazione “Civica per Rovigo”

Il libro dei primi 5 anni 2019-2024

Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri invece mulini a vento!

Che cos'è il cambiamento? È il cambiare o il cambiarsi, è mutamento, trasformazione, modifica. Se pensiamo alla natura, il cambiamento fa parte di un processo naturale che ciclicamente si ripete e rigenera e rinnova il mondo. Ogni cambiamento porta ad una situazione diversa dalla precedente e contribuisce ad alimentare la vitalità delle esperienze quotidiane, a rompere la consuetudine.

Come accade in natura, anche per le persone e per le organizzazioni il cambiamento è sinonimo di rigenerazione, di vitalità.

Il cambiamento offre opportunità di muoversi sul seguente gradino evolutivo della nostra esperienza, acquisire nuove capacità, conoscere meglio noi stessi, stimolarci a fare sempre meglio.

Questo vale anche per le organizzazioni e per la nostra bella comunità rodigina. Il mantenimento dello "status quo", è rigidità. Tutto ciò che è flessibile e fluido tende a crescere. Tutto ciò che è rigido e bloccato tende ad atrofizzarsi e a morire.

L'Associazione Civica per Rovigo ha organizzato alcuni gruppi di lavoro dinamici, che affrontano varie tematiche che riguardano la città di Rovigo e le sue Frazioni.

Dei gruppi di lavoro fanno parte gli Associati che mettono le proprie competenze al servizio della comunità, lavorando su piccoli progetti e iniziative da proporre finalizzate a migliorare la città di Rovigo e le sue frazioni sotto i più diversi aspetti.

I gruppi sono laboratori dinamici, aperti all'ascolto delle esigenze dei Cittadini e al confronto con persone che portino know how e competenze di valore.

Ti aspettiamo per conoscerti.

 

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Le nostre iniziative

Possiamo continuare a sabotare Ecoambiente?

Possiamo continuare a sabotare Ecoambiente?

Si fa fatica a trovare una motivazione plausibile alle esternazioni della Sindaca Cittadin che attacca Ecoambiente, che è una società in attivo e ha ottenuto una certificazione di qualità per la sua attività. Solo pochi mesi fa, in occasione di Ecoforum 2024, la nostra sindaca si prendeva i meriti dei risultati raggiunti da Ecoambiente nella raccolta differenziata. Ora ella giudica “poco democratico” il meccanismo delle quote previsto dallo statuto del consiglio di bacino, perché vuole decidere da sola senza ascoltare gli altri soci, mentre democrazia significa proprio ascoltare gli altri e rispettare le regole.

La nostra sindaca continua a insinuare dubbi sul piano industriale di Ecoambiente ma si dimentica sempre di ricordare che oggi, per lo smaltimento delle frazione umida urbana e del verde Ecoambiente deve rivolgersi ai privati con costi molto importanti e il nuovo impianto servirebbe proprio ad abbattere questi costi e soprattutto a non essere esposti ad eventuali aumenti futuri per questi smaltimenti. Evita, inoltre, di ricordare che questo piano industriale è stato validato da un pool di banche, che ha già concesso una parte di finanziamenti, e da una società di revisione.

Sicuramente il nuovo impianto di Ecoambiente potrà creare problemi a chi si vedrà mancare le entrate garantite in questi anni dallo smaltimento dei rifiuti del Polesine. Dal Prefetto ci devono andare i cittadini per difendere l’esistenza di una società pubblica che ha più di 300 dipendenti, bilanci sani, ottenuto riconoscimenti pubblici per gli obiettivi raggiunti e che svolge un servizio essenziale per la comunità.

Paola D’Alba

Civica per Rovigo

Commissione Pari Opportunità: dopo un anno finalmente arrivano le tempistiche per l’avviso pubblico

Dopo quasi un anno di richieste costanti, rivolte quasi con cadenza mensile all’amministrazione comunale, finalmente abbiamo ricevuto notizia delle tempistiche per l’emissione dell’avviso pubblico per la candidatura di gruppi e associazioni alla Commissione Pari Opportunità.
A seguito di un prolungato stallo da parte dell’amministrazione comunale – rimasta bloccata per quasi un anno nella consultazione del registro Runts, impedendo di fatto la costituzione di un organismo fondamentale per la promozione dei diritti, dell’equità e dell’inclusione nel nostro territorio – durante la seduta dell’8 aprile scorso della II Commissione consiliare, la consigliera Elena Rossi di Civica per Rovigo ha avanzato una proposta semplice e risolutiva: pubblicare un avviso pubblico per consentire ad associazioni e gruppi di autocandidarsi, superando così le
difficoltà tecniche e burocratiche sollevate dalla stessa amministrazione.
A distanza di oltre un mese da quella proposta, ieri, 16 maggio 2025, in Consiglio comunale, dopo l’ennesima sollecitazione da parte della consigliera Rossi, l’assessora ha finalmente comunicato che l’avviso sarà pubblicato entro la fine del mese di maggio.
Noi Civica per Rovigo accogliamo questa notizia con grande soddisfazione, dopo tanta attesa e con orgoglio rivendichiamo questo passo avanti come un risultato del nostro lavoro, della nostra tenacia e della nostra attenzione continua verso le persone.

Ora aspettiamo l’ultimo passo, l’istituzione vera e propria della Commissione Pari Opportunità che sarà strumento fondamentale per lavorare concretamente su inclusione, pari diritti ed equità nel nostro territorio.

Parco Langer al centro del dibattito in Consiglio Comunale: bonifica a rischio fondi regionali?

Rovigo – Il futuro di Parco Langer è tornato ad infiammare il Consiglio Comunale del 12 maggio, con una nuova interrogazione della Consigliera Dina Merlo (Forum dei Cittadini) che ha messo in dubbio la metodologia utilizzata per accertare l’eventuale contaminazione del sito.
La Sindaca Cittadin ha ribadito la necessità di interventi di bonifica, stimandone il costo in almeno 800.000 euro. Tuttavia, ha sottolineato come l’amministrazione comunale non intenda farsi carico di tali spese, data la proprietà demaniale dell’area, qualora quest’ultimo non decidesse di procedere autonomamente.
La discussione si è animata ulteriormente con una successiva interrogazione di Elena Biasin, capogruppo della lista Civica per Rovigo. La consigliera ha portato all’attenzione del Consiglio e degli assessori Denti e Rizzato la recente delibera della giunta regionale (n. 459 del 2 maggio 2025), che ha approvato un bando per l’assegnazione di significative risorse ai comuni e alle province venete proprio per interventi di bonifica ambientale e messa in sicurezza di siti inquinati.
Biasin ha evidenziato come il bando, con scadenza il 30 giugno 2025, offra una copertura del 100% delle spese ammissibili fino a un milione di euro, aprendo la possibilità di interventi anche in sostituzione di soggetti inadempienti. Da qui la domanda diretta all’amministrazione comunale sulla valutazione di questa potenziale opportunità e sugli eventuali approfondimenti svolti.
L’Assessore Denti ha ammesso di essere a conoscenza del bando, ma ha poi indirettamente criticato la precedente amministrazione per una presunta inadeguata valutazione della necessità di bonifica del parco. La risposta si è quindi tradotta in un ringraziamento per la segnalazione e in un generico invito “alla riflessione” rivolto alla Consigliera Biasin e al suo gruppo, senza fornire alcun riscontro concreto o apertura a un confronto sull’effettiva possibilità di accedere ai fondi regionali.
La Consigliera Biasin ha espresso la sua insoddisfazione, richiedendo una risposta scritta nella speranza che questa possa arrivare prima della scadenza del bando regionale, lasciando intravedere la preoccupazione per una potenziale occasione perduta per la riqualificazione di Parco Langer. La vicenda rimane quindi aperta, in attesa di sviluppi e di una presa di posizione più definita da parte dell’amministrazione comunale.

Mozione sul Ddl Sicurezza

Mercoledì 30 aprile, Elena Biasin, capogruppo di ‘Civica per Rovigo’, ha ritirato la mozione presentata al Consiglio Comunale di Rovigo, sostenuta anche da Forum dei Cittadini, Federico Frigato, Palmiro Tosini e Diego Crivellari, presentata il 4 aprile scorso, relativa all’imminente approvazione del Ddl Sicurezza.
È bene però chiarire le ragioni della decisione, anche in relazione all’evolversi del percorso che il governo ha scandito nei confronti del decreto in questione.
Il ritiro della mozione perché, di fatto, il decreto in discussione a inizio aprile è stato superato dal Decreto Legge dell’11 aprile scorso. Pochi giorni dopo la presentazione della mozione, il governo, in virtù delle voci dissonanti che si erano alzate piuttosto compatte nei confronti della prima stesura del Ddl sicurezza, peraltro già approvata nel primo passaggio alla Camera dei Deputati e in attesa della discussione al Senato e contrastata da partiti di opposizione, giuristi, costituzionalisti, associazioni e gruppi (anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva espresso diverse perplessità nei confronti del contenuto del provvedimento), il governo, si diceva, con una sorta di ‘colpo di mano’, ha emanato il decreto legge sopra indicato che presenta i medesimi contenuti del Ddl precedente e che contiene sostanzialmente gli stessi contenuti della bozza precedente, con qualche modesto, quasi impercettibile, correttivo.
In sostanza il parlamento è stato esautorato dei propri poteri di iniziativa legislativa in una materia così delicata come quella della sicurezza con tutte le criticità che ancora permeano il nuovo decreto.
L’incompatibilità tra decretazione d’urgenza e diritto penale è stata rilevata dalle Camere penali italiane e denunciata con lo sciopero proclamato il 5, 6 e 7 maggio, così come giuristi, tra questi tre presidenti emeriti della consulta, hanno sollevato dubbi di incostituzionalità, segnalando la deriva autoritaria di queste nuove norme che hanno creato nuove ipotesi di reato, ingiustificati aumenti di pena, criminalizzazione delle marginalità e del dissenso.
Il ritiro della mozione è quindi un atto dovuto rispetto alla necessaria compatibilità tra le richieste presenti nel documento e i contenuti del Ddl di riferimento, ma questo non significa verrà meno l’impegno nei confronti di un Decreto Sicurezza che, sostanzialmente, criminalizza il dissenso, introduce nuovi reati e limita il diritto al dissenso.
E, come si legge nell’appello firmato proprio in queste ore, tra gli altri, da Gustavo Zagrebelsky, Ugo De Siervo e Gabriele Silvestri, tre presidenti emeriti della Corte Costituzionale, anche la Civica per Rovigo ‘confida che tutti gli organi di garanzia costituzionale mantengano alta l’attenzione e censurino questo allontanamento dallo spirito della nostra Costituzione, che fonda la convivenza della comunità nazionale su democrazia, pluralismo, diritti di libertà ed uguaglianza di fronte alla legge, affinché nessuno debba temere lo Stato e tutti possano riconoscerne, con fiducia, il ruolo di garante della legalità e dei diritti’.