La giunta Cittadin rinuncia ai fondi contro il caporalato e ignora la realtà denunciata dalla Flai Cgil
Abbandonato un progetto da oltre 1 milione di euro per l’inclusione e la legalità. Mentre la Cgil documenta sfruttamento e povertà abitativa, l’amministrazione sceglie lo scontro ideologico e l’inazione. LINK
Quando amministravamo la città, insieme al Comune di Castelguglielmo, avevamo ottenuto 1,2 milioni di euro di fondi PNRR (Missione 5, Investimento 2.2) per il superamento degli insediamenti degradati e il contrasto al caporalato. Castelguglielmo, con quegli stessi fondi, ha avviato un piano da oltre 1,6 milioni di euro per realizzare 50 alloggi per lavoratori agricoli stagionali e spazi di servizio. Un progetto concreto, civile e lungimirante.
Il centrodestra della sindaca Cittadin, invece, ha scelto di rinunciare a quei finanziamenti con la delibera di Giunta n. 126 del 30/08/2024. È stato così abbandonato un piano già approvato in tutte le sue fasi procedurali, che prevedeva oltre 1 milione di euro di investimento nella frazione di Concadirame per:
- riqualificare l’ex ambulatorio medico e l’ex scuola;
- realizzare sale civiche per la comunità;
- ristrutturare un bene comunale ad uso dei residenti e dei lavoratori stagionali;
- creare circa 10 alloggi temporanei per singoli e nuclei familiari.
La finalità era chiara: contrastare la piaga del caporalato, che nel nostro territorio ha costretto e continua a costringere persone a vivere in condizioni di degrado, ai margini della società e fuori da ogni tutela. Una realtà confermata anche da recenti indagini. Proprio in questi giorni, infatti, è stato presentato a Rovigo uno studio promosso dalla Flai Cgil e curato da Mariachiara Ficarelli, antropologa dell’Università di Harvard, che ha evidenziato come lo sfruttamento del lavoro agricolo sia una realtà strutturale e invisibile anche nel Polesine, con gravi situazioni di irregolarità, discriminazione e povertà abitativa.
Mentre la Cgil documenta dati, problemi e storie reali, la giunta Cittadin si limita a slogan vuoti e divisivi, che anziché promuovere sicurezza alimentano tensioni e paure. Nessuna proposta, nessuna visione: solo una rinuncia grave, che lascia irrisolto un problema che riguarda la legalità, la dignità delle persone e la coesione sociale.
Noi abbiamo sempre creduto nel contrario:
- che la sicurezza nasca dal rispetto e dall’inclusione, non dall’esclusione;
- che un’accoglienza ben gestita sia un dovere di civiltà;
- che amministrare significhi affrontare i problemi con serietà e responsabilità.
Civica per Rovigo ha denunciato fin da subito questa scelta irresponsabile, e continua a invitare tutta la cittadinanza a non voltarsi dall’altra parte. Dietro ogni rinuncia ci sono persone reali, diritti negati, opportunità perdute.
Solo dove ci sono stati diritti, c’è stata sicurezza per tutti. Solo dove c’è coesione, c’è futuro.