Un’importante occasione per la città, ma ancora una volta questa amministrazione comunale dimostra una preoccupante disconnessione dalla realtà dei cittadini e dal buonsenso. L’area prescelta, tra quelle proposte dalla Giunta, per la realizzazione della “piastra sportiva”, è il parco pubblico in fondo a via Aldo Moro, un’area verde ben curata, vissuta dai residenti e frequentata da chi si reca quotidianamente alla stazione ferroviaria. Non una zona di degrado, ma un raro esempio di equilibrio tra verde urbano, fruibilità e vivibilità.
A sollevare il caso è stato un cittadino residente da oltre 20 anni in zona, che ha inviato alla nostra lista civica una dettagliata segnalazione. Nella sua lettera emerge un sentimento di sgomento e rabbia, condiviso da molti altri abitanti del quartiere: “Parlano di riqualificazione urbana – scrive – ma qui non c’è nulla da riqualificare: il parco è pulito, frequentato, ben tenuto. L’unico vero degrado rischia di arrivare proprio con i lavori del Comune”.
In effetti, secondo quanto previsto dal bando, gli interventi avrebbero dovuto riguardare “zone periferiche o in stato di abbandono”. Eppure il mappale 1794 del foglio 10, indicato nella delibera comunale di candidatura, corrisponde proprio a quel piccolo parco alberato di via Aldo Moro, boccata d’ossigeno per un agglomerato urbano di quartiere intercluso tra ferrovia e una delle arterie viabilistiche più critiche della città, rendendo quindi di difficile fruizione alternativa altre soluzioni per i cittadini. Proprio davanti al parco, inoltre, è in fase di costruzione un nuovo centro direzionale bancario, a ulteriore dimostrazione della vitalità e centralità dell’area già molto cementificata e che si vedrebbe privata dell‘unico polmone verde fruibile. Questa scelta non ha chiaramente tenuto in debita considerazione il benessere dei residenti della zona.
La scelta operata dalla Giunta Cittadin si rivela altrettanto incapace di cogliere pienamente un’opportunità, proponendo a bando anche un’altra area verde in Commenda, molto frequentata dai tanti anziani e giovani che vi risiedono, in Via Montessori e nelle vicinanze dell’area del Maddalena, dove si attende ancora l’esecuzione della pista da skateboard.
Come Civica, riteniamo che delle tre aree proposte a bando, chiaramente frutto di una selezione affrettata e non contestualizzata, l’unica a rispondere con veridicità ai criteri del bando sotto il profilo del degrado sia quella individuata a Borsea in Via dell’Artigianato, che può realmente contrastare anche il disagio sociale della zona, ampiamente frequentata dalla grande quantità di persone che si riversano per motivi di lavoro, col beneficio di aumentare il benessere di chi potrebbe frequentarla oltre ai residenti della frazione.
La Civica per Rovigo si unisce dunque al coro di proteste dei residenti e chiede con forza che l’Amministrazione comunale riveda immediatamente la localizzazione del progetto, individuando una zona davvero bisognosa di interventi, dove la costruzione di una piastra sportiva possa davvero rappresentare una rinascita, e non una ferita. E suggeriamo anche di ponderare la scelta sul già difficile equilibrio degli standard urbanistici, soprattutto a verde, come evidenziato dal Piano urbanistico degli Interventi realizzato dalla precedente amministrazione e approvato dall’attuale Consiglio, oltre a riconsiderare di dare giusti peso e dignità alle frazioni.
In un momento storico in cui le città dovrebbero difendere ogni metro quadro di verde urbano, a Rovigo si continua ad operare scelte nella direzione opposta, mascherate da “riqualificazione” urbana. È un paradosso inaccettabile.
