La fotografia scattata dal Gazzettino parla da sola: negozi chiusi, vetrine vuote, locali in abbandono, soprattutto nel cuore del centro storico. Via Angeli, via Badaloni, piazza Repubblica, via X luglio, via Cavour: intere strade che un tempo animavano la città oggi sono ridotte al silenzio. Eppure ci avevano detto che le feste di piazza sine die servivano a “rilanciare il commercio”.
Dopo un anno, la giunta Cittadin brancola nel buio, senza idee e senza risposte, mentre l’assessore al Commercio rilascia dichiarazioni confuse, limitandosi ad annunciare un logo che unisca “turismo e vendite”. Siamo al marketing senza contenuti, alla narrazione che copre il vuoto di scelte.
Edoardo Gaffeo e la sua coalizione, invece, avevano idee ben precise: una strategia di rigenerazione urbana basata su:
• riuso degli spazi sfitti attraverso bandi e incentivi mirati;
• creazione di distretti tematici (libri, musica, artigianato);
• un tavolo permanente con associazioni di categoria e commercianti;
• sostegno a start-up e microimprese con strumenti di finanza agevolata;
• interventi mirati sull’arredo urbano e sulla mobilità dolce per rendere il centro più attrattivo.
Un piano coerente, costruito in ascolto con le realtà locali, che mirava a fare del centro non solo un luogo di consumo, ma anche di relazione, cultura e identità.
Gli strumenti esistono. La giunta Cittadin invece si limita a rincorrere le emergenze senza pianificazione. A parole vuole rilanciare il centro, nei fatti lo lascia sprofondare. Invece di mettere intorno a un tavolo commercianti, proprietari, associazioni di categoria e cittadini, si affida a slogan, eventi spot e promesse generiche.
Rovigo merita molto di più di qualche mercatino e non basta qualche evento, che aiuta giusto i bar del centro, a risollevare il commercio.
Serve una strategia vera:
• riqualificazione dei locali sfitti,
• affitti calmierati per giovani imprenditori e attività culturali,
• promozione dell’artigianato e del commercio di prossimità,
• incentivi per chi investe in qualità, accoglienza e servizi.
Senza un progetto per il centro, la città muore. E le serrande abbassate sono il simbolo del fallimento politico e amministrativo di questa giunta.
Associazione Civica per Rovigo