Sul Consiglio del 10 aprile 2020

Il Consiglio Comunale di Rovigo svoltosi ieri ha scritto una pagina fondamentale della lunga e tormentata storia relativa al cosiddetto “caso piscine”. È bene ribadirlo, con chiarezza: la soluzione che tutti noi auspichiamo possa avvenire in tempi rapidi punta a limitare quanto più possibile l’esborso che il Comune sarà chiamato a pagare a fronte delle numerose cause legali attualmente aperte. Quando la soluzione da noi proposta e approvata diventerà operativa potremo liberare svariati milioni di euro dal bilancio comunale, soldi che potremo subito utilizzare per sistemare e mettere in sicurezza scuole, palestre, impianti sportivi, ponti e strade, tutte cose di cui la nostra comunità ha un estremo bisogno.

La responsabilità di questa dolorosa storia per le casse comunali va addebitata a chi a suo tempo ha costruito ed approvato un progetto di finanza dalle fondamenta economiche debolissime e con clausole contrattuali chiaramente sfavorevoli per il Comune.

Sarei stato quindi felicissimo di poter svolgere una discussione su questi temi in una seduta comunale aperta al pubblico, in modo da far emergere in maniera chiara fin da subito tali responsabilità, così come quelle di chi nel corso del tempo avrebbe potuto chiudere la vicenda e non l’ha fatto, per ignavia, incompetenza o mala fede poco importa. Sarebbe stato per me politicamente vantaggioso. Ma io continuo a credere che l’interesse personale venga sempre in secondo piano rispetto a quello dell’Amministrazione Comunale e all’interesse pubblico. Quando tutto sarà finito – e stiamo parlando di pochi mesi, non anni – non solo tutti i documenti, le perizie, i verbali e le relazioni che come Amministrazione abbiamo acquisito man mano saranno liberamente disponibili a chiunque li vorrà leggere, ma anche le responsabilità di chi questo autentico disastro l’ha creato e contribuito ad amplificare appariranno in tutta la loro evidenza, sia davanti all’opinione pubblica che di fronte alla giustizia contabile. Ora però è fondamentale che le informazioni analizzate e discusse in Consiglio Comunale, e disponibili a tutti – a tutti, lo ripeto – i Consiglieri rimangano patrimonio esclusivo dell’Amministrazione, perché una loro divulgazione potrebbe arrecare grave danno agli interessi patrimoniali dell’Ente. Cioè, detto in altri termini, ulteriori perdite di denaro pubblico, denaro di tutti noi.

Ringrazio sentitamente tutti i Consiglieri che si sono assunti la responsabilità – partecipando e votando – di compiere assieme a me, alla Giunta, al Segretario Generale, all’Avvocato Civico e a tutti i Dirigenti comunali coinvolti questo fondamentale passo, sia quelli della maggioranza che di opposizione.

Li ringrazio perché oltre alla competenza nella valutazione serve coraggio, senso del dovere, schiena dritta. Dispiace per chi, con giustificazioni francamente incomprensibili, ha scelto di disertare. Dispiace aver dovuto registrare l’assenza di forze politiche che negli anni hanno fatto del “caso piscine” un cavallo di battaglia delle proprie rivendicazioni politiche, riempiendo a più riprese le sale cittadine in pubbliche manifestazioni – senza peraltro mai proporre soluzioni percorribili – e che vantano tra le proprie fila stimati avvocati, valenti docenti di economia aziendale, dottori commercialisti e revisori contabili, nonché apprezzati funzionari bancari e consulenti finanziari. Dispiace. Ma ce ne faremo una ragione, così come se la faranno i cittadini.

Edoardo Gaffeo